Cattedrale di Palermo – Le trasformazioni settecentesche

Nei secoli antecendenti il XVIII secolo l’atteggiamento nei confronti dei manufatti architettonici consisteva nel riutilizzo, nella trasformazione, nella riedificazione o nell’adeguamento del patrimonio artistico esistente al mutato spirito dei tempi. In questo senso la Cattedrale di Palermo rappresenta un’esempio evidente di tale atteggiamento. Il valore simbolico che questo edificio ha sempre avuto per la comunità urbana ha spinto ad intervenire a più riprese sul corpo della fabbrica, presumibilmente mai completata. Nell’ultimo ventennio del settecento la Cattedrale ha subito delle radicali trasformazioni che ne hanno modificato l’originale struttura ed hanno determinato la configurazione attuale. Poichè l’archivio della maramma, fabbriceria della Cattedrale, è andato distrutto, l’obiettivo di questo studio è quello di ricostruire l’antica configurazione tramite l’utilizzo di tracce documentarie e fisiche e attraverso i metodi di rilevamento laser scannig.

Il rilievo della Cattedrale di Palermo è stato avviato nel mese di aprile del 2009 nell’ambito di un workshop promosso dalla Scuola Nazionale di Dottorato in Scienze della Rappresentazione e del Rilievo. In quella circostanza è stata realizzata la rete topografica di inquadramento che si sviluppa sia all’esterno che all’interno della Cattedrale(Rete Cattedrale 1-2). Sono state altresì acquisite scansioni generali dei fronti esterni e di spazi interni (Esterno 1-2 e Interno). Ai fini di questo studio sono state acquisite ulteriori scansioni dai terrazzi posti a copertura delle navate laterali meridionale e settentrionale. (Rilievo 1-2) Come già detto, le scansioni sono state riferite al sistema di coordinate impiantato nel 2009. Sono state eseguite, per uno studio approfondito del fronte occidentale, ulteriori scansioni relative alle torri angolari occidentali, agli arconi di collegamento dello stesso al campanile, al prospetto nord. Si è reso necessario ampliare la rete topografica di inquadramento.